Prodotti biologici: quali scegliere, come riconoscerli e cosa sapere
Scritto da admin

Partendo dal presupposto che la nostra pelle tende ad assorbire circa il 60% di ciò che vi applichiamo, è bene tenere presente quanto la qualità dei prodotti che utilizziamo ogni giorno giochi un ruolo centrale. Spesso infatti molti prodotti “di bellezza” non contribuiscono affatto alla salute e bellezza del nostro corpo, ma contengono sostanze come quelle sintetiche, di origine petrolifera, oltre che paraffine e formaldeide- che sono nocive per la nostra pelle e non solo.
Innanzi tutto dire “biologico“, è dire che le piante dalle quali provengono le sostanze estratte per comporre i cosmetici non sono state sottoposte all’uso di pesticidi, erbicidi, fertilizzanti chimici o OGM e rispettano dunque l’ambiente e la vostra salute. Nello specifico, questi prodotti ammettono una presenza di additivi massima del 5% , usati solo per mantenere la stabilità del cosmetico. “Biologico” e “Naturale” non sono dunque sinonimi: nel secondo caso si parla semplicemente di cosmetici a base vegetale, non necessariamente salutari.
Spesso infatti l’estratto della pianta è presente in minuscola percentuale rispetto alle sostanze chimiche. Un suggerimento da tenere presente è che in questi casi solitamente ,il primo ingrediente nominato è l’acqua, seguitose dai prodotti chimici e dalle sostanze attive che si trovano alla fine (perché presenti appunto in quantità minori!).
Un’altra cosa da tenere presente è che “costoso” non sia sinonimo di “biologico” nè viceversa. C’è infatti la falsa credenza che i prodotti biologici siano troppo costosi, così come quella che comprare un prodotto di marca “prestigiosa” presupponga che questo sia naturale. Non è sempre così, e per capirlo ci sono pochi semplici accorgimenti che potete attuare che vi aiuteranno a riconoscere un cosmetico biologico e non nocivo per voi e per l’ambiente!
Partendo da ciò che salta più all’occhio, i prodotti biologici sono riconoscibili grazie alla presenza del logo di un organismo privato di certificazione -come la Soil Association in Inghilterra-. I principali marchi italiani sono CCPB, che è riconosciuto dal Ministero dell’Agricoltura, l’ICEA , NATRUE e AIAB. LAV e Cruelty Free vi diranno invece che non sono stati testati sugli animali.